Superbike, Jerez: Bautista campione del mondo già in Gara1. Guai ai vinti!

Bautista non aspetta e non tergiversa. Vince, anzi stravince gara1 e mette le mani su un titolo mondiale, il secondo nelle derivate di serie, che sarebbe stato suo anche con un quattordicesimo posto. Strabordante nel vincere e nei modi, si presenta al parco chiuso vestito da Ferrero Rocher, e la chiude qui. Troppo di tutto ma chi vince ha sempre ragione.
E guai ai vinti, naturalmente. Per loro non c’è niente. Team Aruba Racing porta a casa anche questa.

 

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Bautista, Razgatlioglu, Locatelli, Rea, Petrucci, Oettl, Lowes, Rinaldi, Lecuona e Vierge che chiude i 10. Non è però questa una top ten che serve a descrivere la gara né il campionato, mai stato in discussione nel vincitore e nei piazzati. Alvaro Bautista diventa 3 volte campione del mondo (il suo titolo nella 125 vale eccome) e dimostra come né il talento né la moto bastino da soli a dominare un campionato comunque difficile e pieno di insidie. Bautista porta la Ducati dove non riesce a portarla nessuno e lo fa senza rischiare. Forse proprio in questa gara 1 sente che è importante forzare un po’ perché vincere in casa e festeggiare il mondiale è ancora più bello se lo fai dal gradino più alto del podio.
Vestito da Ferrero Rocher, in stile Case Pacchiane, si presenta al parco chiuso con un livello di tamarraggine che solo gli spagnoli e noi italiani possiamo raggiungere.
Se volete sapere come è andata la gara, vi basti guardare i 10 all’arrivo dai quali manca Bassani, centrato da Rinaldi (è ancora Superbike) e nessun altro di quelli che contano veramente.
Cecconi di Aruba ha adesso solo un cruccio: che a Bautista vada di traverso la regola del peso moto/pilota. “Se non mi piace e sento che è pericolosa, smetto”.
Solo in quel caso bisogna cercare un altro elemento del binomio magico. Eh sì perché la Ducati sarà anche un aereo ma fino ad ora nessuno l’ha saputa far decollare così.

 

 

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