MotoGP, Portimao: Quartararo uccide la gara, poi Zarco e Rins, entrambi senza un perché!

La MotoGP a Portimao vive di un doppio episodio nelle qualifiche (Bagnaia e Marquez le buttano via, uno volando e l’altro non rallentando alla bandiera gialla fino a farsi penalizzare) e di un episodio singolo in gara, quando Miller mette KO Mir mentre entrambi speravano di prendere un Quartararo il quale, però, col senno di poi, sarebbe stato irraggiungibile. La classifica è ulteriormente condizionata dalle uscite di Martin, Binder e Bastianini davanti, ma anche Di Giannantonio e Savadori più indoetro.
Ogni rimonta è quindi possibile e il risultato è bugiardo nella spietatezza del “conta chi rimane in piedi”.

Quartararo, Zarco, Aleix Espargaro, RIns, Oliveira, Marc Marquez. Alex Marquez, Bagnaia, Pol Espargaro e Vinales a chiudere i 10… un lista che racconta come il francese della Yamaha con quasi 6 secondi sia inarrivabile, come ancora una volta una Ducati clienti finisca davanti ad una Ducati ufficiale (Bagnaia ormai non convince più nessuno di essere in lotta per il mondiale), e come l’Aprilia di Espargaro, nel casino sia a livello, se non meglio, della Suzuki di Rins.
Sono proprio Quartararo, Espargaro e Rins a giocarsi la testa del mondiale grazie alla loro regolarità dovuta anche alle loro moto mentre chi fa fatica sono Honda e KTM, tutte generalmente afflitte da problemi non identificabili e tutte in mano rispettivamente a Marc Marquez e Brad Binder.
Oliveira in casa non fa testo, come non fa primavera la rondine di Alex Marquez che oggi sembra quasi valere quanto il fratello. Chi davvero non funziona è Pol Espargaro che fa il tappo con i compagni di marca ed è docile con tutti gli altri.
L’altro bosco della paura è quello di Yamaha. Mentre al box fanno anghingò su chi ascoltare per lo sviluppo, indecisi fra il campione del mondo in carica che vince le gare ed è in testa al campionato e un altro è 20° con 61 punti in meno, va in scena il doppio dramma di Dovizioso e Morbidelli, che sembrano degli sbandati in cerca di spiccioli davanti ad un ristorante di lusso in cui i loro parenti sbocciano champagne.
Cosa serve alla MotoGP? Dei valori chiari che facciano capire chi sa fare le moto e chi sa fare il pilota e perché le stesse moto si giochino contemporaneamente il mondiale e la maglia nera. Non significa chiedere una classifica noiosa, ma una classifica non casuale in cui un giorno sei una spada e un giorno sei un chiodo. Perché altrimenti poi ci si fa delle domande su come i valori vengano generati.

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