MotoGP, Montmelo: Quartararo domina nella giornata internazionale degli errori!

Quartararo, Martin, Zarco, Mir, Aleix Espargaro, Marini, Vinales, Binder, Oliveira, Alex Marquez.
Quartararo la vince e Aleix regala il podio a Zarco festeggiando un giro prima. Ottime comunque le moto di Noale, ottime le Ducati superstiti, e discrete le KTM.

La gara del Montmelo è segnata da due elementi destinati a far prendere al campionato una direzione precisa. Il primo è la superiorità di Quartararo, che saluta la compagnia e va a vincere alla Lorenzo o alla Biaggi, il secondo è la bacheca degli orrori tecnici, caratteriali e mentali, che cambiano la gara che cambia il mondiale.



La nota è quella di Nakagami (trauma facciale e clavicola rotta per lui) che fa uno strike tanto involontario quanto immotivato e senza senso su Bagnaia e Rins, facendosi male lui stesso oltre a mettere presumibilmente fuori gioco anche lo spagnolo.  Il resto del cerchio dell’assurdo lo chiude Aleix Espargaro, che decide di festeggiare un giro prima della fine, regalando il secondo posto a Martin, il resto del podio a Zarco e un quarto posto a Miller, per non parlare di una nuova compilation di bestemmie giustamente udibile in audio mondiale dal suo box, per quanto mi riguarda DOVEROSE.
E’ una cosa pesante che grava sul morale e sulla classifica, al momento decisamente anche se non irreversibilmente compromessa.

Il resto della gara è poca cosa se non si guarda al numero elevato di autoeliminazioni. Bezzecchi, Di Giannantonio, Dovizioso, Bastianini e Bradl. Quelle che ci interessano sono le Ducati, che pur essendo competitive non sono guidate responsabilmente. Il caso Bastianini è emblematico, non è così che si va a vestirsi di rosso, soprattutto nella giornata di grazia del diretto avversario Martin che nonostante problemi di salute è il secondo migliore dopo l’inarrivabile Quartararo.
I buoni? Tutte le Ducati tranne quella dell’addormentato Miller, Mir, e naturalmente Quartararo, oltre alle Aprilia di Espargaro (già sappiamo) e Vinales, che qualcosa recupera. I cattivi? Tutte le Yamaha tranne una e le Honda, tutte inguidabili.
Le KTM stanno nel mezzo. Però non sono più una rivelazione.
Una domanda conclusiva da farsi, però, c’è: è spettacolo, questo, oppure è solo casino?
Perché se guardiamo bene, a parte uno che ha maltrattato gli altri, di contenuti tecnici di cui discutere, non ce ne sono. A meno di non essere come gli americani che si gasano solo con gli highlights degli incidenti e delle fagiolate.

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