Petrucci, perché lo hai fatto?

C’era già stata l’anticipazione di Misterhelmet poi era emersa anche nell’intervista che avevamo fatto in cui era evidente che fra MotoAmerica e Superbike, avrebbe scelto Superbike. E così alla fine è stato.
Ma ci sono retroscena? Le motivazioni quali sono? Tecniche? Soldi? Personali?

 

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Petrucci, nonostante potesse scegliere solo Ducati, fra Ducati MotoAmerica e Ducati Superbike, è riuscito a fare uno sgarbo a Ducati stessa.
Paolo Ciabatti, direttore Sportivo Ducati parlando a nome della sua azienda diceva:
“Nel mondiale Superbike abbiamo Bautista, Rinaldi e Bassani per vincere e salire sul podio. non ci serve un altro pilota che dimostri quanto sia competitiva la Ducati”.
Curioso notare che non è stato nominato né il team Barni, né il team Go Eleven, che pure sono partner da molti anni. Non fanno parte dei piani.

Poi continuava Ciabatti dando un’ulteriore “indicazione”.
“Stiamo solo mettendo sul tavolo quelle che possiamo fare per lui negli Stati Uniti”
Ed era evidentemente convinto Ciabatti, di avere delle carte da giocare, perché alla fine chiudeva con
“secondo me sceglierà gli Stati Uniti”.
Ducati parlava chiaro: In superbike non ci servi, abbiamo i nostri piani. Se vieni in Superbike, ce li rovini.
In America, invece, il piano sei tu. Se non ci vai, ci crei problemi.
E infatti adesso a Ducati toccherà probabilmente promuovere Josh Herrin, campione della Supersport.

Ducati voleva Petrucci in America, Il MotoAmerica voleva Petrucci lì, ma nessuno si chiedeva cosa volesse Danilo e quali fossero le sue aspettative. Come al solito.
Ma soprattutto perché se Petrucci era il piano di Ducati nel MotoAmerica, non ci è andato?

La verità è che Petrucci, stanco di fare il sostituto e il pilota last minute dei progetti last minute, sente di dover fare il mondiale e soprattutto capisce la pericolosità di correre un altro MotoAmerica senza essere in condizioni di vincerlo.
Infatti nell’intervista a Misterhelmet che trovate qui, dice: Se vinco il MotoAmerica, ok. Ma se non lo vinco, come ci torno al Mondiale?
Questo perché se il team Barni è un team che non può garantirgli la vittoria del titolo (non per colpa sua ma perché è un team privato), è altrettanto evidente che non vincere al secondo tentativo il MotoAmerica contro piloti che in Europa prendono schiaffoni, sarebbe il colpo di grazia alla carriera.
E’ per questo che non ci è andato. Ma perché non è in grado di vincerlo? Perché Ducati dice tante belle cose ma non ha in USA un team adeguato e non ha fatto, per la Panigale, uno sviluppo adeguato su gomme Dunlop. Lo spiega bene Petrucci a Misterhelmet.

E quindi Petrucci prende l’ultimo treno disponibile per il mondiale anche se sa che in Ducati non lo vogliono e anche se sa che non ha la moto per vincere.
Sale sul treno al volo sull’ultima carrozza con l’idea di camminare e arrivare in prima classe.
Se Bassani guarda alla moto di Rinaldi, Petrucci guarda alla moto di Bautista che nel 2024 avrà 40anni mentre Petrucci ne avrà 34. Petrucci-Bassani potrebbe essere il team del futuro. Ed è il motivo per il quale, sia Bassani che Petrucci hanno rinunciato a più soldi per fare le cose giuste. Nel caso di Petrucci, il doppio dell’ingaggio che arrivava per guidare una moto inadatta e vivere in Hotel invece che una moto buona e vivere a casa sua.

Contento Petrucci, contenti i tifosi e, soprattutto, contenta Dorna che ha un altro nome di cartello. Tutti contenti tranne Ducati che potrebbe essere costretta a scoprire che la moto con cui ha vinto un mondiale può essere guidata bene anche da un altro. Per di più italiano. E ce lo avevano in casa da anni.
E’ così brutto? Io certi malumori non li capisco. E’ proprio vero che, quando non hai problemi, finisce che te li crei.

 

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