Mugello MotoGP 2023 si trasforma in WDW: Bagnaia irraggiungibile!

Al Mugello va in scena una via di mezzo fra il WDW e il Ducati Riding Experience e Bagnaia fa il Bautista vincendo due gare comode che sembrano scampagnate. La differenza è che dietro non ci sono Yamaha o Kawasaki ma solo altre Ducati. Ed noia, ma non per il colore di chi vince!

 

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“Bello il Mugello pieno” (che non è vero e potete guardare le foto pubblicate sul canale Misterhelmet) è la frase che tutti i piloti, almeno quelli italiani, sono costretti a dire perché devono avergli detto che altrimenti il Mugello salta, come se il Mugello in calendario potesse essere salvato dicendo cose non vere.
E la risposta alla frase contrattuale dei piloti è qualcosa che assomiglia a “sì che bella la folla degli ultimi anni”… in una bugia smentita dalle tribune (tranne quella Ducati) vuote e dai prati deserti. Le inquadrature stile Uriminzokkiri, l’ufficio della Propaganda nord coreana, non risolvono la situazione se non per chi ha un tornaconto personale nel credere in questo. Ma la chiuderei qui perché se vogliono tenere un Mugello agonizzante in calendario è un problema solo loro.
Vengono dichiarati 135.000 spettatori per il week end ma fino a ieri nella valle c’era l’eco e non ci prendiamo in giro.
Poi è chiaro che sotto il podio si riempie se apri tutto e se la gente ce la spingi, invece che bloccarla come negli anni scorsi che la dovevi fermare. Inutile insistere.

E la gara?
La gara non esiste. Bagnaia se ne va, oggi imbattibile, e la corsa di tiene in piedi con il duello per il terzo gradino del podio. Martini infortunato deve mollare ma prima regola i due Marquez che fra l’altro si autoeliminano.
Marc deve forzare ogni cosa sulla Honda, Alex vuole lottare con Marini su una moto che forse ancora non gestisce.
Ma in classifica, basta guardare la top ten, si parla chiaro: Bagnaia, Martin, Zarco, Marini, Binder, Espargaro, Miller, Bezzecchi, Bastianini, Morbidelli.
Vuol dire che Bagnaia è il ducatista più forte ma che questa non è la Superbike. Qui la Ducati non ha rivali come moto e solo chi ne guida una può vincere, ovviamente se la factory glielo permette.
La colpa non è di Ducati ma di quelli che non sono in grado di controbattere però lo spettacolo comunque manca e manca anche fra i non ducatisti perché fra aerodinamica e regolamenti i piloti non sanno come comportarsi e portare a casa un sorpasso senza rimediare una penalità.
Analizzare la gara non serve. Ducati vince e gli altri perdono tutti. Sei ducati nei 10 (sarebbero state 7 senza la caduta di Alex Marquez) ha un solo significato. Aprilia e KTM raccolgono le briciole, Honda e Yamaha nemmeno quelle.
Guardate che fine fa Quartararo, fuori dai dieci e 20 secondi in ritardo, e ditemi se questo piazzamento rispecchia il valore del pilota. Uno che ormai si è così stufato che finisce anche dietro a Morbidelli, il quale si impegna ma non serve a niente.
Se questo è essere negativi e pessimisti, io sono pessimista. Voi però guardate la classifica finale con tempi e distacchi e dimostratemi il contrario. Poi riguardatevi la gara e ditemi se la MotoGP è un campionato in salute. Solo un tifoso Ducati può essere felice, ed è giusto, ma lo spettacolo è un’altra cosa.

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