Martin: uno schiaffo piccolo. Binder sul verde cede il secondo posto a Bagnaia che resta leader!

Martin ne ha di più. Molto di più e vince. È come in quei sogni in cui va tutto bene e per questo non ti devi svegliare.
Binder è un mostro imprevedibile e alla fine butta via il secondo posto finendo sul verde all’ultimo giro. Giusto e ingiusto allo stesso tempo. Bagnaia non è il più veloce della “cucciolata” ma è quello più furbo che fa il lavoro più adatto a lui con il rischio minore. E gli altri devono ancora inseguire.

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Martin, Bagnaia, Binder, Bezzecchi, A.Espargaro, Quartararo, M.Marquez, Marini, Di Giannantonio, Zarco.
La MotoGP in Thailandia è una gara spettacolare per quello che succede in testa e poi, solo lì, fra Marquez e Quartararo e forse fra i due VR che lottano come non fossero della stessa squadra.
Il resto non c’è ma nessuno ne sente la mancanza.
Martin ne ha di più,  molto di più, e potrebbe fare il giro intorno a Pecco fino all’ultimo giro quando non ha più gomma e Bagnaia raggiunge l’apice della sua pericolosità.
L’uomo in rosso non è veloce come lui ma di sicuro è più fortunato. Binder potentissimo gli fa un regalo passando sul verde all’ultimo giro e gli consente di rimanere ancora in testa alla classifica.
Va detto che il piemontese non sbaglia niente di quello che potrebbe sbagliare. Nella sprint sta fuori dalle risse e in gara viene su quando deve, forse con un giro di ritardo ma niente di più.
Martin è più forzuto, più entusiasmante, più travolgente, ma Bagnaia è quello che massimizza il guadagno e minimizza la perdita come deve. Perché quando non può vincere, non deve cadere o sbagliare e lui non lo fa. Da leader del mondiale deve solo fare i compiti. Sono gli altri a dover rischiare e questo significa un coefficiente di errore più alto da cui lui si tiene alla larga.
Una cosa non mi è piaciuta. La penalizzazione a Binder passato sul verde. Sacrosanta, ci mancherebbe, ma è arrivata a tempo di record come fosse una liberazione per gli organizzatori.
Non è complottismo ma è impossibile non notarne la iper tempestività e l’immediata esclusione di eventuali sensori capricciosi. Binder è un top rider. Al netto della moto forse anche superiore a quelli che si giocano il campionato. Per me oggi, è stato “legittimamente derubato”, e non è la prima volta.
Pensate che Bagnaia è in testa al campionato anche per tre passaggi di Binder sul verde. Con lui nessuno ha mai pietà. Chissà cosa succederebbe se guidasse una Ducati. Una qualsiasi.
Nel frattempo nessuno svegli Martin.

 

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