
In un week end in cui Marc Marquez sbriciola ogni record, il 93 si prende praticamente tutto. Dopo una pole mostruosa fa il vuoto nella sprint e vince la gara lunga dandosi una calmata ma trovando il tempo di ritoccare il record più di una volta. Solo suo fratello regge, si fa per dire, il suo ritmo. Bagnaia, dopo il buio di una Sprint con zero punti, arriva ad un podio domenicale. Miglioramento e morale risollevto in vista Mugello!
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I 9 a punti nella sprint: Marc Marquez, Alex Marquez, Aldeguer, Morbidelli, Acosta, Di Giannantonio, Vinales, Bezzecchi, Binder
I dieci al traguardo della gara lunga a Aragon: Marc Marquez, Alex Marquez, Bagnaia, Acosta, Morbidelli, Aldeguer, Mir, Bezzecchi, Di Giannantonio, Raul Fernandez
La sprint finisce in un modo super previsto, e l’unica sorpresa, a parte il terzo posto di Aldeguer che ormai si è sbloccato, è l’uscita nera di Bagnaia, abbondantemente fuori dai punti e in crisi nerissima. Non c’è molto da raccontare se non che Marquez (Marc) ha come unico problema sé stesso.
Altri, come Bezzecchi, si sbattono, ma nessuno pensa a niente se non agli opposti nello stesso box. Un Marc Marquez che randella e un Pecco che subisce e deve trovare la quadra. Al via, unica nota, la moto di Marquez scivola e si pianta, così da metterlo un bagarre con Acosta che lo sgomita. Ma poi lo spagnolo risolve.
La notte passa e la gara lunga è uguale. Marquez non si prende e migliora un numero imprecisato di volte il giro veloce ma la sorpresa è Bagnaia che sale sul podio dopo una gara solida in cui fa a botte con Acosta e, probabilmente, con le sue insicurezze.
L’italiano vince entrambe le scazzottate e nessuno può dirgli che la gara di oggi non gli abbia fatto mostrare gli attributi.
Tutto il resto è noia ma almeno non ci sono troppe cadute (Binder, Vinales, Zarco e Quartararo ma senza incidenti) e non ci sono episodi da discutere.
Marc se ne va (questa volta la partenza non la sbaglia), suo fratello lo segue poi rinuncia, Bagnaia fatica un po’ con Acosta ma poi lo saluta, mentre Morbidelli e Aldeguer fanno a pugni per tutti i giri. La spunta l’italiano ma ci deve mettere tutto il mestiere e anche qualcosina in più. Per Aldeguer, rookie, è una crescita continua e di questo passo dargli una moto ufficiale sarà una scelta obbligata. Morbidelli ma soprattutto Di Giannantonio, si devono dare una svegliata.
Per chiudere, male le Yamaha, le Honda si salvano con Mir, le KTM sono da mezza classifica e solo Acosta fa la differenza, mentre le Aprilia crescono ma fanno un due passi avanti e uno indietro, tutti i week end.
Al Mugello la faccenda sarà rovente.
Una postilla: la storia della crisi Ducati sono solo seghe mentali. Le Mans e Silverstone sono state due gare atipiche e adesso il padrone rosso è tornato.
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