Superbike, Jerez2: Bautista ingordo perde ma vince. Poi Razgatlioglu e Aegerter.

Jerez2 è la gara degli addii. Razgatlioglu saluta Yamaha, Rea Saluta Kawasaki,e Bautista giallo banana, saluta il vantaggio da pilota leggero, perché l’anno prossimo sarà, sperano tutti, un altro film.
Salutano anche Rinaldi (giallo banana anche lui) e Bassani e per questo il veleno si taglia col coltello sin da curva uno.
Bautista vince, però…

 

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Bautista, Razgatlioglu, Aegerter, Gardner, Petrucci, Rinaldi, Oettl, Redding, Gerloff, Locatelli. Questi i migliori 10 al traguardo.

Alla fine Bassani va in tilt, e Rinaldi è protagonista da podio virtuale, prima di crollare anche lui.
Però il film lo fanno i soliti o quasi. L’amaro e costoso addio di Rea da Kawasaki (si pagherà metà della penale, il nord irlandese), non è quello che pilota e team si sarebbero aspettati perché Rea fa un erroraccio, riparte ultimo e non va nemmeno a punti. Il suo saluto in pitlane sarà comunque commovente ma senza gloria.
Razgatlioglu, ai ferri corti anche lui con Yamaha che non gli farà provare la BMW dopo averlo umiliato in occasione dei test in MotoGP, alla fine vince ma non vince, per aver passato il traguardo per primo ma solo dopo essere salito sul verde (la regola c’è e la rispettiamo ma l’ultimo giro sarebbe bello fosse zona franca da queste minchiate).
Bautista  tiene invece fede al suo ruolo di uomo dell’anno, perché anche quella singola (e veramente poco frequente) occasione in cui viene battuto, risulta comunque vincitore.
Sulla gare una sola parola: fenomenale per carica agonistica, cattiveria, sorpassi e traiettorie. Ancora una volta non importa se si riduce alla testa della corsa che però, va detto in questa occasione ès tata molto frequentata.
Per quanto riguarda i protagonisti, Yamaha perde Toprak ma riguadagna Rea. Se Johnny sarà lucido come quando vinceva, la Yamaha è una moto che gli potrà dare molto. Aegerter; Gardner e Locatelli lo dimostrano. La moto blu è tuttaltro che esaurita e adesso ha anche dei giovani “gregari” per Rea che si spera non verranno bruciati come da tradizione di Iwata.
Il resto non c’è perché le Honda sono ancora indecenti e le BMW faticano a stare in top ten. Vedremo se la cura Razgatlioglu farà uscire la casa dell’elica dall’eterna palude.
Finisce qui, la Superbike. L’articolo e il campionato. Ma torneremo a parlare dell’ennesimo stupro subìto a partire dal calendario. 12 gare e una sola extra europea.
Una vergogna.

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