
Nemmeno con un copione scritto a tavolino il rientro di Marc Marquez su una moto ufficiale sarebbe andato come nel week end Thailandese. Lo spagnolo fa la pole, vince la Sprint Race e la gara lunga dominando praticamente in tutte le sessioni. Alle sue spalle, il fratello Alex, due volte davanti ad un Bagnaia, non in difficoltà ma comunque sconfitto. Supefacente il debuttante Ogura, davanti a Bezzecchi, su un’Aprilia clienti, la bellissima Trackhouse in livrea Gulf!
Marc Marquez, Alex Marquez, Bagnaia, Morbidelli, Ogura, Bezzecchi, Zarco, Binder, Bastianini, Di Giannantonio. Questa è la top ten della prima gara “vera” del 2025.
In un week end in cui Bagnaia fa tutto bene, non è abbastanza per lui. Il piemontese non si fa prendere dal nervosismo, non fa errori, non ha fretta e fa il suo ma, semplicemente, non basta ad arginare la famiglia Marquez. Famiglia perché fra lui e Marc Marquez c’è un Alex fortissimo che ci crede e a volte pensa anche di impensierire il fratello maggiore, cosa che, però, non succede se non in piccoli flash.
Il n93 non mette le mani sul campionato, solo un pazzo potrebbe pensarlo, ma mette le mani sul week end e fa capire che quando c’è, finalmente con la moto giusta, non c’è spazio per nessuno.
Le due gare di sabato e domenica sono anche un po’ noiose, a meno di non essere tecnici che apprezzano lo strapotere. A stupire c’è Ogura, debuttante sempre vicino al podio, per di più con un’Aprilia clienti che però ha una grafica, quella storica con i colori Gulf, che la rende una della livree più belle di sempre e che, vogliamo pensarlo, gli dà una marcia in più. Il resto è un mix di conferme e delusioni.
Le Honda crescono ma non troppo perché Mir per spremere qualcosa, deve ancora forzare tanto.
Le Yamaha fanno credere a promesse che non si avverano e le Ducati sono ancora le moto migliori, tutte.
Va bene anche Aldeguer (13°) che fa esperienza al debutto. Le Aprilia sono ok ma Bezzecchi è incostante anche se la sua gara è da 7 pieno, in attesa di scoprire cosa potrà fare in più Martin al suo ritorno che però non sarà immediato.
Le KTM sono moto diverse. OK Acosta, che però spreca sempre, decente Binder, che fa sempre il suo, mentre le Tech3 di Vinales e Bastianini sembrano il fratello austriaco povero. L’italiano ci mette la solita pezza di fine gara (lui è sempre fortissimo nel finale) ma di certo non incide. Diciamo che è rimandato, mentre lo spagnolo vive una delle sue classiche giornate no in cui non funziona niente. Emerge comunque, fra le arancioni ufficiali e le clienti, quella differenza (dovuta al budget e all’attenzione di una casa in crisi) che tutti quelli senza paraocchi temevano.
Una nota per Morbidelli che arriva ai piedi del podio ma è molto lontano. 6 secondi dal vertice e 4 da Bagnaia. Però è molto rispetto all’anno scorso.
Il campionato si apre ad un dominio di Marc Marquez ma niente è scontato. I protagonisti potrebbero essere diversi dai soliti, con Bagnaia ad inseguire e Alex Marquez ad entrare in partita per giocarsi il podio ogni volta. Ma sono solo sensazioni. Non si può dire. E tutti sappiamo quanto Pecco è capace di ribaltare situazioni che lo vedono soccombere, con intelligenza e tranquillità.
Di sicuro in Ducati si dormono sonni tranquilli. Comunque andrà, sarà un successo. E Gigi Dall’Igna dal punto di vista dei piloti è a posto per presente e futuro, a meno che non decida di accaparrarsi anche un giapponese.
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