MotoGP, Qatar senza storia. Bagnaia vince di forza davanti a Binder e Martin. Bene Marquez e Acosta, male le Aprilia!

Bagnaia, Binder, Martin, Marquez, Bastianini, Alex Marquez, Di Giannantonio, Espargaro, Acosta, Vinales. Questi i dieci in una gara noiosa che però ha qualche guizzo di interesse nel ritorno alla competitività di Marc Marquez e nel debutto di Acosta.
Il resto è quasi tutto nella norma con alcuni picchi interessanti.

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Chi si aspettava una replica della superiorità di Martin deve tornare ai ricordi degli anni passati che vedono uno spagnolo superiore nelle Sprint e inseguitore (quasi sempre) nelle gare lunghe. Bagnaia vince una gara che in realtà non lo vede in difficoltà nemmeno per un istante.
Se ne va e tanti saluti. Chi ci spera, per qualche giro, è Binder, altro miracolo su una KTM che però sembra potersela giocare alla pari con le Ducati, se le Ducati sono quelle del 2023. Alle sue spalle Martin che non gestisce la gomme come dovrebbero  essere gestite in una gara lunga ma che nemmeno crolla come gli è successo in qualche caso in passato.
A destare l’interesse è però Marc Marquez. Lo spagnolo torna fra quelli veloci grazie a una Ducati comunque competitiva (qualche brivido per qualcosa che non sembra andare a posto in fase di schieramento). Non delude nemmeno Acosta, che nonostante esageri con le gomme e debba calare nel finale, fa vedere un repertorio promettente di sorpassi, entrate e traiettorie alternative. Il ragazzo c’è e fa già paura.
A deludere le Aprilia, Bezzecchi e Morbidelli (quest’ultimo becca 25 secondi guidando una moto ufficiale) e soprattutto Marini che di secondi ne porta a casa 42 abbondanti.  Marini ci fa capire quanto valeva Marc Marquez quando su Honda chiudeva nei 10 e quanto l’italiano sia comunque lontano anche da Mir, Zarco e persino Nakagami che gli serve 17 secondi. A Marini va dato tempo ma vanno spenti certi entusiasmi frutto di un lecchinaggio estremo che cercavano di vendercelo come panacea dei problemi di Honda.
Il resto è tutta roba media o comunque aderente alle aspettative. Bastianini (comunque giro veloce), Alex Marquez, Di Giannantonio. Quest’ultimo ieri prende una botta niente male ma rifila comunque 10 secondi al compagno di squadra. Certe dinamiche dovranno essere riviste.
E la gara? Dopo una partenza saltata per un problema all’aprilia di Raul Fernandez, fila tutto con pochi sorpassi fino a metà gara, dove le gomme mettono un po’ di pepe. Non quanto basterebbe per esultare eh, ma almeno cambia qualcosa. Non il vincitore che al momento è intoccabile.

 

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