MotoGP, Mugello: Marquez prende tutto. Bagnaia cancellato!

Nel week end più caldo dell’anno, quello con i proclami più pericolosi in cui Bagnaia deve prendersi una rivincita e iniziare a sferrare qualche colpo, Marquez prende tutto sin dal primo giorno e cancella l’italiano che nella gara lunga non sale nemmeno sul podio. Eppure quello del 2025 è uno dei “Mugelli” più spettacolari di sempre con Bagnaia sconfitto ma che, per l’impegno, va comunque elogiato!

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I 9 a punti nella sprint: Marc Marquez, Alex Marquez, Bagnaia, Vinales, Di Giannantonio, Bezzecchi, Morbidelli, Raul Fernandez, Aldeguer

I dieci al traguardo della gara lunga a Aragon: Marc Marquez, Alex Marquez, Di Giannantonio, Bagnaia,  Bezzecchi, Raul Fernandez, Acosta, Binder, Ogura

La sprint è la continuazione delle FP e delle qualifiche con Bagnaia che si sgonfia e finisce alle spalle di Alex. Vinales stupisce e chiude molto vicino mentre le altre Ducati sono tutte in palla, con l’aggiunta di un Raul Fernandez che al Mugello sembra poter dire la sua. Marquez parte così male (si dimentica del launch control e lo innesta praticamente al semaforo), che nonostante sia in pole, deve fare una rimonta dall’ottavo posto. Il resto è un’esecuzione ma almeno restituisce un po’ di lotta che altrimenti non ci sarebbe mai stata.

La gara lunga, invece, è una specie di rissa da bar in cui in pochi istanti succede ogni tipo di cosa ma che poi si stabilizza. Bagnaia è inferocito e a Marquez non basta partire bene. I due fratelli e Bagnaia si prendono letteralmente a sorpassate in faccia e Pecco tocca anche Marc restituendo ogni colpo ricevuto. Poi il n2 della Ducati (ormai gli equilibri sono conclamati) cede e rimane a guardare i fratelli che se la giocano.
Alla fine Bagnaia, pur impegnandosi alla morte (gli si deve dare atto di questo), deve cedere anche a Di Giannantonio che è così in crescita da minacciare virtualmente anche Alex Marquez, dopo una gara decisamente più bella della livrea commemorativa scelta dal suo team. Una carena orribile come la gara di Morbidelli che tira giù un Vinales che altrimenti sarebbe stato da podio e non ci sono dubbi. L’italiano ormai recidivo in situazioni di pascolo in qualifica o contatti di gara, non è più difendibile ma, nonostante questo, se la cava sempre, come se la cava la Ducati, che è sempre la moto migliore in pista.

Il resto della corsa vede poche emozioni dal punto di vista del combattimento. Sportellano le KTM, si riprende Ogura, e ancora Raul Fernandez fa una bella gara, ma le jap, allo stesso tempo, tornano nel buio.

Il modo in cui la gara finisce offre comunque un risultato chiaro e netto, a prova di qualunque narrazione malata, faziosa e ipocrita sentita in TV secondo cui Alex Marquez non lotta veramente con suo fratello, in cui è Marc Marquez ad essere colpevole del quasi tamponamento da parte di Bagnaia, in cui non c’è il minimo cenno alla cazzata fatta da Morbidelli (a parte una sceneggiata tardiva dopo essersi resi conto di aver toccato il fondo) e in cui non c’è la minima menzione ai fischi vergognosi che dei rifiuti tossici ospedalieri travestiti da spettatori fanno nei confronti di Marc Marquez e suo fratello, sia sabato che domenica.  Qui non siamo nemmeno al letame perché quest’ultimo almeno ha un utilizzo. Qui siamo alle scorie da seppellire sotto diversi strati a zero permeabilità. Un po’ come le scuse microfoniche che, anche ripetendole all’infinito e a pagamento, non diventeranno mai la verità.

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