
Al Balaton Park, Marc Marquez prende Pole, Sprint, Gara Lunga e giro veloce, oltre al giro record della pista. Il catalano si lascia alle spalle l’Ungheria con una leadership assoluta e inattaccabile dato che, sia il fratello Alex che Pecco Bagnaia, hanno prestazioni opache e costellate di errori. Alex Marquez è a 175 punti da Marc mentre Pecco ha un ritardo di 227 lunghezze. Ormai il suo compagno di squadra ha praticamente il doppio dei punti.
Se la cavano molto bene le Aprilia, le KTM e le Honda, tutte decisamente in crescita. Fatica invece Yamaha. Il week end, ha risultati simili per le due gare. Quello che emerge, però, è che Ducati è sempre più Marquez dipendente.
Guarda la Live di Misterhelmet con il commento della gara!
I 9 a punti nella sprint: Marc Marquez, Di Giannantonio, Morbidelli, Marini, Aldeguer, Mir, Bezzecchi, Alex Marquez, Martin
I dieci al traguardo della gara lunga al Balaton Park: Marc Marquez, Acosta, Bezzecchi, Martin, Marini, Morbidelli, Binder, Pol Espargaro, Bagnaia, Quartararo
Una volta capito che il Balaton Park è un’uscita politica e non è una pista adatta alla MotoGP cone non è adatta alla Superbike, ovvero una volta acquisito il giusto mindset, si può anche approcciare ad un week end che non ha avuto conunque storia e in cui, la superiorità schiacciante di Marc Marquez è stata solo uno dei fattori che ha reso noioso il fine settimana. Sì perché oltre ad essere pericolosa, la pistina ungherese è anche avara di possibilità di sorpasso. I piloti l’hanno promossa? Sappiamo la libertà a livello di dichiarazioni.
Fatto sta che la superiorità di Bagnaia, sbandierata nei social con la pubblicazione del suo miglior tempo nei test con la Panigale, unita all’altrettanto sorprendente dichiarazione che ha alluso alle “due cadute di qualcuno”, non ha trovato applicazione. Il torninese nella Sprint è arrivato 13mo a 15 secondi da Marquez e 13 da Di Giannantonio, con la stessa moto.
Marquez ha vinto e i due VR46 sono finiti sul podio, come a fare da contraltare (o contrappasso) alla situazione del 63 che è partito veramente male e nel warm up è riuscito a prendere 3 secondi dal compagno. La sprint ha offerto l’ottima prestazione delle due Honda e un antipasto per quelli che sono poi stati i protagonisti di domenica, ad eccezione di Marc Marquez che domina ogni cosa.
Per quanto riguarda la gara lunga, oltre a Marquez, ottima gara del battagliero Bezzecchi (poi arresosi ad Acosta), delle KTM, e ancora delle Honda, con Bagnaia 9° alle spalle di Marini e sempre impacciato e poco incisivo. Nonostante le frasi di circostanza e comprensione da ambo le parti dopo lo scazzo austriaco, è difficile pensare che fra Pecco e Ducati possa esserci un futuro roseo.
Riassunto veloce: Honda in crescita, soprattutto per la costanza di Marini (Zarco si stende), Yamaha ancora nel pallone (a parte l’impegno di Quartararo) che però nella sprint fa una fesseria assoluta che gli costa un long lap per la gara lunga (fa un casino anche Bastianini che paga con 2 giri di penalità), KTM in ascesa anche grazie ai test, Aprilia ornmai seconda forza del mondiale e Ducati sempre competitiva, specialmente nella sprint, con la gara lunga che lascia un po’ sorpresi. Le VR46 montano la soft al posteriore (sbagliando), Alex Marquez paga ancora una brutta griglia, Aldeguer si rovina la gara da solo e Bagnaia è ormai nel dramma concalamato, arrivando persino dopo Pol Espargaro, che ormai è tester e pilota part time su una moto che di certo non va come la GP25.
2 considerazioni. La prima è che se non ci fosse Marquez, le Aprilia e le KTM, entrambe ben cresciute, darebbero davvero fastidio alle rosse.
La seconda è che, probabilmente, Marc Marquez si giocherebbe il mondiale anche se guidasse la moto di Noale. Il suo strapotere è troppo marcato per non pensare una cosa simile.
La classifica: Marc Marquez 455, Alex Marquez 280, Bagnaia 228, Bezzecchi 197.
Clicca qui per i risultati di gara!
Clicca qui per i risultati della Sprint!







No comment yet, add your voice below!