La MotoGP fa schifo? Le motivazioni di Repsol sono altre. Petronas sulle carene Honda?

Repsol dice che la MotoGP fa schifo. E lo dice così può giustificare il fatto che se ne va. Adesso c’è luce verde per Petronas sulle carene di Honda.

A novembre su questo sito è uscito questo pezzo: LO POTETE LEGGERE QUI

Era importante parlare di eventuali avvicendamenti dopo l’addio di Petronas, erroneamente ritenuto dovuto ad una lite con Yamaha o di Razali con una figura interna all’azienda. La verità è che Petronas, dopo un anno in cui ha creduto di poter ben figurare, aveva capito che con un team di serie B non ci sarebbe stata più questa possibilità e che il ritorno mediatico non sarebbe mai stato in linea con gli investimenti. Si sarebbe così messa in stand by, rimanendo come fornitore in MotoGP per le categorie junior.

Non era nemmeno vero che Petornas stesse da tempo mettendo pressione a Honda per darle i suoi soldi. Non si è mai visto uno sponsor che mette pressione per sponsorizzare qualcuno perché significherebbe giocare al rialzo contro se stesso. E poi c’era ancora Repsol. Ok la concorrenza di mercato, ma fra Petrolieri esiste un gentlemen agreement. Adesso Repsol ha fatto le sue mosse.



Negli ultimi tempi sono arrivate dichiarazioni pesanti del petroliere spagnolo, prima legate al fatto che l’aerodinamica starebbe rovinando il motociclismo, poi qualcosa legata ai sorpassi e alla mancanza di personaggi, e infine un comunicato surreale che parla di Michelin e dei suoi favoritismi di vent’anni fa.
Ho sintetizzato il tutto perché queste sono le dichiarazioni, ma non il vero motivo di quello che sembrerebbe essere un vero abbandono.
L’abbandono non avviene per via delle ragioni esposte, ma è il contrario. Le ragioni esposte anticipano l’abbandono, servono a giustificarlo e sono finalmente possibili proprio per il fatto di andare via. E’ un tema di sassi dalle scarpe, a meno che qualcuno davvero non creda che un petroliere si preoccupi di aerodinamica, ali e sorpassi, oltre che di cose successe a causa di un gommista 20 anni fa. Repsol ha capito che la MotoGP, che gli è andata bene fino a ieri, adesso non le interessa più. Semplice.

Il motivo è legato al fatto che la stessa Repsol, azienda con interessi quasi locali (penisola iberica e un po’ di Sudamerica) è tre volte più piccola di Petronas, per fare un esempio, ed noto che stia lavorando ad una exit strategy per MotoGP e Trial, dove sponsorizza, ancora una volta, realtà spagnole.
Secondo qualche rumor avrebbe cercato anche di rinegoziare il contratto con HRC, ma non è esattamente quello il tema perché Honda non rinegozia mai i contratti. Non lo farà con Repsol e non lo farà con Red Bull, altro sponsor in scadenza.

I piani aziendali di Repsol rispecchiano la situazione europea. Molte case automobilistiche presto non produrranno più motori termici e adesso c’è anche una data probabile (2035). In alcuni paesi non saranno nemmeno più in vendita entro breve, e quindi Repsol, che vende carburanti in Europa con 6000 stazioni di servizio e 5 raffinerie tutte in Spagna, ha convenienze diverse. Elettrico, biocarburanti, etc. Repsol si accinge a fare esattamente come Total Elf. Questo a partire già dal 2050. Sembra lontano ma alla deadline tecnica, mancano meno stagioni di quanto si pensi. Le riconversioni industriali e i budget si fanno molto tempo prima, e anche le strategie aziendali.
Scadenza di contratto, piani aziendali diversi, approccio green, sono la motivazione per le quali Repsol vorrebbe andare via. Le motivazioni lette nei comunicati, sono solo giustificazioni. Siamo noi che ce ne andiamo, non è Honda che non accetta le nostre condizioni, perché non ci sono condizioni. E’ proprio la MotoGP che non ci piace più.
E’ quindi normale che un piccolo produttore di petrolio europeo che sta lasciando i combustibili fossili, e che non voglia più spendere i soldi attuali, figuriamoci un aumento di sponsorizzazione, dica che non è interessato. Soprattutto perché per un altro anno non c’è Marquez. E fidatevi che il numero 93 pesa parecchio, dato che tutta la comunicazione in Spagna è fatta su di lui.

Alla fine, non è vero che i petrolieri asiatici e gli arabi sbarcano in massa nel motorsport per qualche motivo misterioso. Gli asiatici e gli arabi sbarcano in massa perché è da loro che si vende il petrolio e infatti, qualcuno lo avrà notato, i campionati si spostano verso est anche fisicamente.

In un mondo di sponsor poco credibili basati su progetti poco credibili e legati sempre più a manovre sospette, si finisce per meravigliarsi proprio di quelli che fanno le cose secondo logica di mercato.

“Perché un’azienda locale come Repsol dovrebbe continuare a promuovere la sua immagine di petroliere in un’Europa che ha dichiarato guerra al Petrolio? Nei tempi giusti ci saranno i saluti”. Scrivevo a novembre: eccoli, i tempi giusti.

“Perché arabi e asiatici non dovrebbero arrivare in MotoGP e F1 dato che ormai si corre sempre più a est, Arabia saudita inclusa, e a est si vendono ancora combustibili fossili? Ci si dovrebbe meravigliare del contrario.” Scrivevo anche questo a novembre. E il tempo giusto per Petronas potrebbe essere arrivato.

Per quanto riguarda la partnership fra Honda e Petronas, se Repsol dovesse uscire da subito, potrebbe accadere immediatamente ed in maniera naturale, dato che Repsol non ne esce sconfitta, avendo rimarcato il suo disinteresse per la MotoGP.
Honda HRC è molto importante, ma solo con un Marquez in forma, abbiamo detto. Però questa è una cosa che vale per l’Europa. In Asia e nei paesi orientali in genere, l’onda è molto più lunga come dimostrato dal fenomeno Rossi e Lorenzo che pur non vincendo da anni sono ancora un brand. Per MM93 è lo stesso e quindi la combo sarebbe perfetta per un player come Petronas, che finalmente avrebbe anche un team ufficiale, e non un team di seconda fascia come quello di Razali.

Fra petrolieri, si metteranno tutti d’accordo spartendosi la torta, da quasi amici, ci eravamo detti. Sta già andando così. Non è cambiato niente.

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