
Col disastro sempre più imminente, chi aveva messo dentro soldi suoi, cerca di riprenderseli. E’ il caso di Zochling che vuole indietro il prestito scaduto. E Pierer lo denuncia. Chi è Zochling. Quanto aveva messo realmente, e perché? Come e perché sta bloccando tutto? Perchè invece di denunciare lui Pierer, succede il contrario?
Rieccoci qua: mentre il resto del mondo si accorge che per KTM arriva la scadenza e che stanno litigando, solo noi – qui su Misterhelmet – è da giugno 2024 che ve la raccontiamo. Questo è il 23° video sull’argomento. E senza contare le live, e i video su MV Agusta, perché i destini delle due aziende sono ormai legati. Perché MV Agusta, e poi ne parleremo, ancora si porta dietro gli strascichi della sciagurata acquisizione da parte degli austriaci.
Oggi però la situazione ha superato ogni limite: Stefan Pierer, il boss di KTM, ha fatto causa a Stephan Zöchling. Sì, proprio Zöchling, presidente del consiglio di sorveglianza di Pierer Mobility, membro del CdA di Pierer Industrie. Ma chi è davvero? Nessuno ve lo spiega, ve lo avevo già detto io chi era Zochling, in questo video qui del 20 febbraio:
I siti di proprietà di Pierer, ovvero Speedweek che è un vero e proprio houseorgan, e poi a seguire GPOne, tramite Wiesinger che di Speedweek è stato per anni il direttore, parlavano di un prestito di alcune centinaia di milioni. Adesso si scoprono essere 80 e basta. Faceva già ridere a febbraio, l’idea che Remus avrebbe salvato KTM con alcune centinaia di milioni quando ne mancavano all’epoca 800. Adesso scopriamo che ne ha messi 80 e se la vuole inc****e e fa ancora più ridere, si fa per dire. Perché ci sono di mezzo migliaia di famiglie.
Cioè, come è successo: Zöchling è il presidente di Remus, l’azienda di marmitte che fornisce le case auto e moto, e che era fornitore diretto di KTM per tutto il primo impianto di scarico.
Quando KTM ha iniziato a barcollare, Zöchling si è detto: o la salvo – e salvo anche i miei affari – o rischio di perdere tutto. Così, nell’ottobre 2024, presta 80 milioni di euro (non alcune centinaia) alla Pierer Konzern Gesellschaft, in cambio di azioni in pegno di Pierer Industrie AG. Perché? Perché se KTM si fosse salvata, lui si garantiva il futuro: un cliente vivo, la gratitudine di Pierer, magari anche del governo austriaco. Ma se le cose fossero andate male… almeno si portava a casa delle azioni, e attenzione: Pierer Industrie non è solo moto, ma anche aziende come Rosenbauer, quella dei camion dei pompieri comprata a ottobre quando la situazione era già disperata, e tante altre.
E oggi? Le cose vanno male. Malissimo. Anzi, vanno male da un anno, solo che adesso non si possono più raccontare fesserie E allora Zöchling fa finta di scoprire ora che Pierer non aveva avvisato del diritto di prelazione di Bajaj per poter chiedere indietro i soldi del prestito scaduto. Una scusa, perché, di Bajaj, lo sapevano tutti. Ma così ora reclama le azioni: o per venderle a Bajaj, o per rompere il gioco con BRP-Can Am (che però vuole solo asset tecnologici, non azioni), o – mossa più pericolosa – per provare a scalare lui stesso Pierer Industrie.
E la cosa incredibile? Che Pierer lo aveva messo lì, nel consiglio e come presidente dell’organo di vigilanza! Pensava fosse l’ennesimo pupazzo, ma stavolta il pupazzo si è animato e cerca di fregarlo.
Intanto si avvicina la scadenza del 23 maggio, entro la quale servono 600 milioni di euro per non far saltare tutto. E mentre loro litigano, il consiglio è paralizzato perché Zochling ha un peso importante nel cda e nell’organo di vigilanza.
E la MotoGP? Sempre più appesa a un filo. 50 milioni di euro l’anno per correre, una spesa insostenibile per un’azienda che affonda. Quindi non era nemmeno vero che le corse di KTM si sostenevano da sole grazie allo sponsor. Carmelo Ezpeleta lo sa. E già si parla nel paddock di chi potrebbe prendere i 4 posti di KTM in griglia. Che poi sono 2, perché 2 sono di Poncharal con Team Tech3, che se domani si sveglia può andare con chi vuole.
Pit Beirer. l’uomo sul campo di Pierer, dice che cercano investitori per salvare il progetto MotoGP, magari rendendolo semi-privato. Cosa vuol dire, semi privato, nessuno lo sa. Ma chi si infilerebbe in un’impresa del genere, ovvero salvare un team che non ha una factory alle spalle? Nessuno.
E sugli investitori? Apollo? BlackRock? Non sono mai stati interessati davvero. Solo nomi messi lì per fare scena. Non funziona così.
Vi dico un’altra cosa, segnatevela: NESSUNO E’ COSI CRETINO DA PRESTARE SOLDI AD UN MORIBONDO. E’ MOLTO PIU FACILE ASPETTARE CHE MUOIA E PRENDERE TUTTO UN TANTO AL KG. TECNOLOGIE, POSTI IN GRIGLIA, ASSET, TUTTO.
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