MotoGP, Portimao: Ad Alex Marquez, la sprint, a Bezzecchi la lunga. Bulega meglio di Bagnaia, ormai in bambola!

Se la sprint di Portimao è una gara frizzante (la vince Alex Marquez) ma c’è bagarre, la gara lunga è noiosa come una maratona delle sabbie e i distacchi sono dello stesso tipo.
Bezzecchi strappa definitivamente a Bagnaia il terzo posto nel mondiale e umilia tutti mentre il torinese si umilia da solo con una caduta e due prestazioni scoraggianti. Nella gara lunga,infatti, va anche per terra mentre il debuttante Bulega, va a punti.

 

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I 9 a punti nella sprint: Alex Marquez, Acosta, Bezzecchi, Quartararo, Di Giannantonio, Aldeguer,  Zarco, Bagnaia, Binder.


I dieci al traguardo della gara lunga: Bezzecchi, Alex Marquez, Acosta, Aldeguer, Binder, Quartararo, Ogura, Di Giannantonio, Zarco, Pol Espargaro.

La sprint, fra le due, è la gara che conviene guardare. Frizzante, un po’ scontata ma almenmo offre duelli anti sonno. Alex Marquez e Acosta se le suonano a lungo anche se si vede che il Ducatista è quello destinato a vincere. Ma lo spagnolo è un vero mostro e tutti rimpiangono il fatto che non sia dotato di una moto competitiva. Bezzecchi (poleman) perde il treno ma è evidente che lavora per qualcos’altro. E così sarà. Chi ne esce umiliato è Bagnaia. Penultima Ducati in pista, va a lezione anche da Di Giannantonio e Aldeguer. Il modo in cui perde 3 posizioni nell’ultimo giro e mezzo (due mentre arriva al traguardo) facendo passare anche Zarco, fa capire che ormai si è arreso. Una roba veramente brutta da vedere e preoccupante per team e factory. Gara no anche per Bulega che però va a terra solo perché paga l’inesperienza in frenata.

La gara lunga restituisce a Bezzecchi gli onori di una vittoria mai in dubbio. I distacchi fra lui e chi lo segue e fra gli stessi rispettivi inseguitori, trasforma la corsa in uno di quegli sport a partenza scaglionata dove non ci si sorpassa se non per qualche guasto tecnico. Una vera noia mortale che vede la griglia divisa in due. Davanti vanno via tutti tranquilli e ben snocciolati. Nelle retrovie, invece, succede il finimondo.
Aldeguer fa il rimontone fino a guardare da vicino il podio, Binder e Quartararo se le suonano, Zarco cala e si trova a lottare mentre le Jap in generale, valgono il prezzo del biglietto. E Bulega va a punti alla seconda uscita girando, a tratti, meglio di Marini e Di Giannantonio. il bionro paga la partenza nelle retrovie ma la gara è da incorniciare, considerati i non obiettivi.

Ancora disastro, invece, per Bagnaia, che va per terra quando è quinto. Per lui, nelle ultime 6 gare, si parla di una vittoria e 7 cadute. Una roba che se si definisce vergognosa si passa per hater astiosi, e invece è la realtà perché la classifica generale vede Pecco sorpassato e distanziato da Bezzecchi e raggiunto da Acosta.

Con l’assenza di Marc Marquez per infortunio, dovrebbe sobbarcarsi il lavoro del team come fa Bezzecchi, da un anno alla guida di Aprilia, orfana di Martin. E invece il torinese colleziona soprattutto zeri e piagnistei. Incredibile come Ducati, con 11 mondiali MotoGP nel box debba affidare ad Alex Marquez lo sviluppo della moto nuova. Poi non ci si lamenti.

Con i riflettori rubati da Bezzecchi che vince, Alex Marquez solidissimo, Acosta che deve rimandare ancora la sua prima vittoria e Aldeguer in crescita, le altre note riguardano il buio di Bagnaia,  e la luce di Bulega che può davvero pensare alla MotoGP.
I giapponesi sbrilluccicano con le Yamaha ( in realtà solo Quartararo)  mentre soffrono un po’ con Honda che sembra fare mezzo passo indietro. Altro non c’è.
Speravamo in un mondialito e invece abbiamo visto dell’altro.


La classifica: Marc Marquez 545, Alex Marquez 445, Bezzecchi 323, Bagnaia 288, Acosta 285.

 

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