MotoGP, Phillip Island: Aprilia Week End! Bez nella Sprint, Fernandez nella lunga! Bagnaia KO!

A Phillip Island va in scena l’Aprilia Week End. La casa di Noale è fortissima con Bezzecchi e con  Raul Fernandez. Il podio Ducati è oscurato da un’altra doppietta negativa di Bagnaia, che fa ancora doppio Zero e due gare veramente scandalose! Una gara che non vale nulla, a campionato assegnato e con Marc Marquez assente, riesce ad offrire moltissimi spunti di riflessione. In pratica, crescono tutti tranne Ducati, che si dimostra più che mai Marquez dipendente.

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I 9 a punti nella sprint: Bezzecchi, Raul Fernandez,  Acosta, Miller, Di Giannantonio, Alex Marquez, Quartararo, Marini, Pol Espargaro.


I dieci al traguardo della gara lunga: Raul Fernandez, Di Giannantonio, Bezzecchi, Alex Marquez, Acosta, Marini, Rins, Binder, Bastianini, Pol Espargaro.

 

La sprint è una gara noiosetta in cui Bezzecchi batte il pugno sul tavolo e recupera come un tornado su un Raul Fernandez che fa le prove generali. Il ragazzo, come Aldeguer a Mandalika, manca di quel pizzico di esperienza per vincere, però è forte e lo dimostrerà.

Acosta, invece, sembra uno di quegli chef che mette in tavola un piatto sontuoso con quel poco che ha nel frigo. Se accetta di fare quello, può fare punti tutte le volte.
Anche Di Giannantonio è forte ma nella sprint non ci sono abbastanza giri per sviluppare la sua gara. Poi ci sono Alex Marquez, Quartararo, Marini e Pol Espargaro.

Marquez Junior pensa alla classifica, Quartararo a spremere la sua Yamaha, Marini a continuare il suo campionato costante e consistente ed Espargaro, pensionato e giornalista, a far parlar bene delle due categorie con una di quelle prestazioni che avrebbe dovuto fare quando correva.
Continuano le uscite deludenti del resto dei jap, di Morbidelli che nemmeno ci prova, e di Bagnaia che arriva al traguardo penultimo, seguito dal solo Pirro che sta provando chissà che cosa per Bologna. I due prendono rispettivamente 32 e 35 secondi. Se per Pirro ci può stare, per Bagnaia è roba da andare in giro con la giacca in faccia come quando si vedono gli arresti in tv.

La gara lunga sta alla sprint esattamente come le due gare di Mandalika, fra loro.
Complici i due long lap di Bezzecchi (svolti, c’è da dirlo, in maniera impeccabile a livello di esecuzione e tempistica), Raul Fernandez porta a casa la sua prima vittoria in carriera in MotoGP. Si tratta della prima vittoria anche per Trackhouse. Un boccone ghiotto per Liberty Media e i suoi propositi americaneggianti! Da domani c’è da battere il ferro e da spiegare il “GHESBORO” agli yankee.

Partito male in campionato, soprattutto se paragonato ad Ogura che invece adesso si è spento, Fernandez è cresciuto con l’Aprilia ed è diventato una macchina da podio inarrestabile.
La gara la vince per i due long lap di Bezzecchi, ma non è uno che scherza. Prima di mollare un po’ nel finale arriva a mettere in banca anche 3 secondi su un Di Giannantonio crescente e potente.
Bezzecchi ha il solo rammarico della penalità perché, di fatto, è lui il più forte in Australia.
Guida forte, sciolto, aggressivo (nella sprint rischia ancora un paio di strike) ma comunque maturo. Questo week end gli vale un sorpasso in classifica su Bagnaia (+8 punti) atteso ma non così presto. Di questo passo può fare un pensierino anche ad Alex Marquez.

Lo spagnolo è in “eco mode”. Gli servono punti e lui li fa. Solido ma non stupefacente, comunque c’è. Sembra quasi appagato ma deve stare attento perchè dalle retrovie vengono su come treni.

Alre due gare solide le fanno Acosta e Marini. Lo spagnolo ha capito che strafare = ghiaia e quindi si mette a far punti. L’italiano lo ha già capito al primo week end 2025. Marini è quello che serve a Honda in attesa di un top rider che possa anche vincere. Ottimo lavoro.

Rins, Binder, Bastianini e Pol Espargaro, sono le sorpresine finali. Rins va benino, a differenza del suo compagno di squadra, partito dalla pole ma calato come sempre, Binder si riaffaccia, Bastianini fa il suo solito recupero del finale e Pol Espargaro stupisce ancora, mandando dallo psicologo più di qualche suo collega, non solo fra i tester. Come un gattone che sembra dormire ma graffia ancora.

Le delusioni: Quartararo che dalla pole fa una brutta gara, Zarco e Mir, sempre out, Morbidelli che vaga in stato comatoso, Aldeguer che fa uno zero e solo due punti in gara lunga, e le Ducati ufficiali. Tolto Pirro che è qui a fare l’Erasmus (deve studiare per conto di Ducati e stare anche attento a non passare il compagno), Bagnaia è scandaloso a partire dalle qualifiche dove rimedia anche 3 caselle di penalizzazione per aver fatto il Morbidelli verso Bezzecchi.

In gara lunga, il suo momento sì vuol dire 13°. Poi trova il modo di calare e cadere andando quasi a muro quando è ben fuori dalla zona punti. Una cosa da licenziamento per giusta causa. Di Giannantonio gli dimostra che la GP25 sarà anche quella moto con cui domina solo Marquez, ma che comunque sul podio, ci può stare. Pecco ormai assomiglia a quelli che nelle piazze storiche vagano scalzi con la chitarra mentre parlano da soli fra l’indifferenza dei turisti. Al box non lo guardano nemmeno più. Ci sono le immagini, non sono io che me lo invento.
Un asterisco per Savadori. Non ci si aspetta molto da lui che è qui, esattamente come Pirro, con altri incarichi, ma chiude la gara, davanti alla Ducati rossa. Se l’Aprilia va così bene, è anche merito suo.

Marc Marquez 545, Alex Marquez 379, Bezzecchi 282, Bagnaia 274, Acosta 233

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