Most, la copisteria della Superbike! Toprak dominatore meno qualcosa. Ottimi Bulega e Petrucci!

A Toprak Razgatlioglu, più forte a Most, non riesce l’impresa di eguagliare la tripletta di Bulega a Cremona. Il turco è fortissimo in qualifica, e in tutte le gare ma in Gara2 si fa beffare all’ultima curva da un Bulega sornione. Concretissimo Petrucci che vola in classifica come seconda Ducati e miglior indipendente!

 

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Gara1
Razgatlioglu, Bulega, Petrucci, Alex Lowes, Bautista, Sam Lowes, Lecuona, Montella, Vierge e Rea

Superpole Race
Razgatliotlu, Bulega, Petrucci, Sam Lowes, Bautista, Lecuona, Alex Lowes, Vierge, Locatelli e Rea


Gara2

Bulega, Razgatlioglu, Petrucci, Lowes, Gardner, Bassani, Lecuona, Montella, Locatelli, Gerloff

 

Questi i risultati di Most che a livello di gare e classifica sembra quasi una copisteria con Razgatlioglu più appuntito di tutti, Bulega ad aspettare l’errore e Petrucci, non vicinissimo a chiudere un podio con prestazioni concretissime.
In gara1 fa scalpore il pasticcio in cui si trova Bautista, in grado di rimontare 11 posizioni. Lo spagnolo si ripete in Superpole Race ma in Gara2 è nuovamente sfortunato, centrato in una carambola innescata da Rea, che cresce e migliora ma fa anche dei discreti disastri.
Tornando al tema principale della gara, è il turco a decidere ogni cosa, a partire dalle qualifiche. Aspetta, poi passa e va via. Lo fa in Gara1 e in Superpole Race, ma non in Gara2 perché, per una volta, Bulega riesce a sorprenderlo e a fare il colpaccio. Una terza sconfitta nel w.e., dopo il botto del venerdì, non sarebbe stata comunque male, ottenendo tre secondi posti, ma l’italiano riesce anche a fare quella sorpresa che lo porta conferma in testa in classifica con un vantaggio di 31 punti. Non un tesoretto ma niente male se si pensa ai due zeri rimediati causa problemi tecnici ad Assen.
A proposito di botti, il venerdì succede una cosa strana. la D2050, gomma di sviluppo pro Phillip Island, portata precocemente al limite su una pista fredda e sporca (11 gradi di mattina, nelle FP1), diventa involontaria protagonista di un minigiallo, spento poi sul nascere. Resta il fatto che nessuno la utilizzerà più per tutto il w.e., perdendo così l’occasione di provarla per la prossima Australia.

Tornando alla gara, e precisamente agli italiani, buono Montella, altalenante Locatelli, sotto i ferri Iannnone (per la caduta di venerdì), in crescita Bassani, solidissimo Petrucci mentre Bulega si avvia ad essere l’uomo su cui investire.
Per quanto riguarda Toprak, ottimo il suo week end e con esso la speranza che non riprenda la litania delle lamentela che sale quando le cose non vanno bene. Non c’è molto altro. Le Bimota, le Honda e le Yamaha si sforzano. I fratelli Lowes fanno il loro, Rea boccheggia e il cronometro è molto cattivo con chi finisce oltre la top 5.  Incluso Bautista che per finire vicino al podio deve fare sempre gare esotiche, con quel simbione di zavorra che si porta dietro.  La Superbike non può reggersi su due che duellano e altri due-tre che sperano in qualche briciola. Deve fare molto di più.

 

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