Misano Superbike: Toprak su tutti, Bulega sfortunato, Petrucci e Locatelli Volenterosi!

A Misano Toprak arriva da protagonista e se ne va da tre volte vincitore incontrastato.
Fa parlare di sé già da inizio settimana per via del suo passaggio in MotoGP e regala gioia a stampa, tifosi, team futuri e presenti, vincendo ogni cosa senza se e senza ma.
Alle sue spalle si consuma il quasi dramma Ducati, concentrata nel non perdere troppi punti e nel trovare un sostituto al partente Bautista. Altro? Poco. L’unica cosa esagerata, sono i distacchi.

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Gara1: Razgatlioglu, Bulega, Petrucci, Alex Lowes, Locatelli, Bautista, Sam Lowes, Montella, Lecuona Redding.
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Superpole Race: Razgatlioglu, Lowes, Locatelli, Petrucci, Bautista, Lowes, Rea, Gardner, Lecuona.
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Gara2: Razgatlioglu, Bulega, Bautista, Locatelli, Petrucci, Lecuona, Lowes, Gerloff, Vierge, Van Der Mark
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Il week end vive del passaggio di Toprak Razgatlioglu in MotoGP (parla più Yamaha di Toprak che BMW che ancora lo schiera) e delle sue tre vittorie incontestabili mentre gli altri parlano di salire sulla sua BMW, di mercato e sostituzioni.
Quando la pista o le condizioni generali lo consentono, il turco vince e saluta tutti senza se e senza ma.  Proprio non c’è partita.
A ravvivare le gare ci pensano  Bulega che fa sempre il suo dovere in silenzio, Bautista, che non si arrende e forse potrebbe fare anche meno il tignoso fino che che Nicolo è il suo compagno (che viene anche centrato da Bassani in Superpole Race), Petrucci, che non molla mai e sogna la Ducati Aruba dove però è ritenuto troppo “vecchio” e Iannone, che nell’arco di un week end la lancia due volte, prende tre posizioni di penalità in Superpole per irresponsible riding nell’aver ostacolato Petrucci, poi parte dal fondo per scontare una penalità da fondo griglia per pressione irregolare degli pneumatici, litiga in griglia col team Barni  in Gara1 e sfodera tutto il repertorio da ex star sulla via del tramonto che fa di tutto per non farsi rinnovare il contratto anche da chi gli vuole bene e cerca di aiutarlo. Sul tavolo non c’è molto altro se non le Honda più vivaci, Locatelli che ogni tanto piazza un podio top, Rea in difficoltà con dei lampi di quasi luce e le Bimota che davvero giocano in casa, anche se Bassani spreca, cade, centra Bulega e sfodera un repertoenio negativo, mentre il suo compagno Alex Lowes (solitamente il cascatore è lui), lotta per metterla sul podio. La verità è che Bulega è un campione, OK, ma sostituire Razgatlioglu richiede qualcosa in più che dare una BMW a Bautista o a Petrucci e lasciare che Nicolo si sfoghi contro dei malcapitati (perché questo succederà).
Il saccheggio della SBK da parte della MotoGP deve essere riparato da un qualcosa che sia almeno un corrispettivo, anche per dar valore alle vittorie che lo stesso pilota Aruba porterà a casa l’anno prossimo. Perché non è depredandola e sostituendo uno strapotere con un altro, che salvi la baracca.

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