MotoGP, Brno: Marquez prende ancora tutto, poi Bezzecchi e Acosta. Alex out, Bagnaia off!

Nella Sprint race Marc Marquez frega anche Michelin e supera il problema pressione. Nella gara lunga, invece, passeggia serenamente e parla con altri interlocutori. Out il fratello, con Pecco lontano e problematico, i nuovi “avversari” si chiamano Bezzecchi e KTM con Acosta e Bastianini. Si va in pausa estiva con un campionato che potrebbe essere già chiuso a Misano.

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I 9 a punti nella sprint: Marc Marquez, Acosta, Bastianini, Bezzecchi, Quartararo, Raul Fernandez, Bagnaia, Zarco, Pol Espargaro.

I dieci al traguardo della gara lunga ad Assen: Marc Marquez, Bezzecchi, Acosta, Bagnaia, Raul Fernandez, Quartararo, Martin, Binder, Pol Espargaro, Miller

La sprint ha un solo “drama”: quello della pressine delle gomme. Si presenta a Marc Marquez che chiude il gas, si fa passare da Acosta e poi, dopo aver risolto, ripassa il pilota KTM per vincere comodo. Si presenta a Bagnaia che perde 4 posizioni e non le recupera più con il più il giallo post gara del “messaggio sbagliato” della dashboard. Cambia poco eh, perché Pecco, dopo la pole ottenuta passando per la Q1 per caduta del compagno di squadra (nel momento in cui quest’ultimo gli stava rifilando quasi 3 decimi), si è spento e non si è più riacceso. E per lui il week end è finito male in gara1 e giù dal podio in gara 2. Il resto sono scuse e spiegazioni tentate e mal riuscite, con un box Lenovo diviso in due fra l’euforia del dominio assoluto del 93 e l’imbarazzo totale di un Bagnaia sempre più ingiustificabile. Il resto è KTM con la bella storia di Bastianini ritrovato (gli avranno dato il pacchetto del Vinales assente? Vedremo), un Acosta che finalmente non spreca e Bezzecchi che fa le prove per la gara lunga. Bene anche le Yamaha e Raul Fernandez che sta facendo un finale di stagione in crescita. Qualcosa raccolgono anche Quartararo, Zarco e Pol Espargaro che, ricordiamolo, è un sostituto e non corre da un po’.

La gara lunga, invece, vede un Marc Marquez senza pietà. Bagnaia si spegne subito e poi gamberizza. mentre Bezzecchi sogna per un po’ sapendo, in cuor suo, che deve cedere all’ineluttabile. Però a Bezzecchi vanno fatti i complimenti. L’italiano non fa una piega nel ritorno di Martin e continua ad essere, sempre lui, il vero frontman Aprilia. Una moto cresciuta tanto grazie al lavoro di Savadori e suo. Il merito è tutto italiano e Bezzecchi non mostra solo caparbietà e manico ma anche strategia, furbizia, concretezza e piedi per terra. Si può dire? Un altro week end così e sarà un problema concreto per il terzo posto in classifica di Bagnaia e di Ducati. E adesso un po’ di case:

Aprilia vuol dire ritorno di Martin (positivo, dai, e ottimo in tutte le uscite) ma anche il risveglio di Raul Fernandez. Con Ogura ritornato nei ranghi, Fernandez è super appuntito e fa due garoni. Bene così.

Ducati: tolto Marc Marquez a Brno avrebbe fatto fatica a vedere il podio. La crescita degli altri era prevista, fra concessioni, gomme eccetera, ma così è pericoloso e la scelta di Marquez diventa sempre più salvavita. Senza di lui le uniche gioie sarebbero arrivate dai clienti e a Brno non ci sarebbero state nemmeno quelle

Yamaha: fra podi, qualche chicca piazzata qui e là, Yamaha cresce. Non come Aprilia, ma cresce.

KTM: la serenità di Bajaj che copre i costi, vuol dire tanto. L’efficacia a Brno e l’Austria in arrivo fanno il resto.
Alla fine è un week end positivo e speriamo sia il primo di tanti.

Honda. ci sono solo Zarco ed LCR. Il resto è poca cosa. Crescita lenta.

Le gare sono spettacolari, sono belle? Così così. Ormai l’attenzione è solo capire che tipo di torture e distacchi infliggerà Marquez agli avversari e quante volte e in che modo lo spagnolo riuscirà a battere loro e sé stesso.
La speranza è che la pausa di agosto rimescoli le carte ma, plausibilmente, non succederà.

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