Balaton Park: Toprak 3 volte con distacco! Come Marc Marquez, a volte di più!

Balaton Park offre spettacolo, sì, ma in due step. Davanti c’è Toprak Razgatlioglu, poi Bulega ma nemmeno sempre, e poi altri che sgomitano molto lontani. Come in MotoGP l’attesa è tutta per il turco. E ogni giorno c’è la curiosità di capire di quanto sposterà l’asticella. Aritmeticamente ci siamo ancora ma forse il mondiale si è chiuso oggi. Lo so che 27 punti di vantaggio non sono nulla ma quanto visto in pista oggi, a meno di stravolgimenti esotici, fa pensare diversamente.

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Gara1: Razgatlioglu, Bulega, Bautista, Locatelli Petrucci, Alex Lowes, Montella, Vierge, Gerloff, Bassani.
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Superpole Race: Razgatlioglu, Sam Lowes, Bautista, Locatelli, Vierge, Bassani, Vickers, McKenzie, Rea
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Gara2: Razgatlioglu, Bulega, Sam Lowes, Petrucci, Locatelli, Alex Lowes, Vierge, Aegerter, Bassani, Montella
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Se un paio di settimane fa le news si reggevano sul passaggio di Toprak in GP, il week end ungherese si regge sulla news relativa a quello che sarà il suo sostituto. Petrucci in BMW, se succederà e dovrebbe succedere, è una cosa interessante ben più del passaggio di Rea (possibile ma meno probabile) da Barni con la Ducati.  Questo perché Danilo è ancora vivo mentre Rea sembra l’ombra di se stesso anche in questo week end.
Iniziando a parlare della gara, il circuito sarà anche bello e tutto ma chi ha disegnato la variante a imbuto, andrebbe imprigionato con chiavi di cioccolata. La variante è pericolosa per davvero.
I piloti lo sanno, Iannone per primo, ed è per questo che, da pilota esperto, lancia un duro monito tipo Papa sullo stare tranquilli e non rischiare per poi fare lui  uno strike assurdo mandando un tot di colleghi fuori gara e altrettanti in ospedale.
Incredibile come Iannone continui nel suo regolarissimo percorso che lo vede incassare almeno una penalità a week end e, allo stesso tempo, abbia pretese di contratto da prima donna che non è più e non è mai stata. Di Iannone non parlerò più ma è surreale come un team come Go Eleven persista nel farsi rovinare classifica e reputazione dall’ex MotoGP.
Non è nemmeno ben chiaro che tipo di visibilità possa offrire uno così alla SBK, se non parliamo di visibilità negativa. La mia vicinanza a chi lo deve sopportare.

Gara1, ripartita con red flag, è praticamente già finita al re start. Toprak se ne va e lascia lottare un po’ i peones.
Diversamente dotati, polso e soprattutto mezzo tecnico, fanno la gara “degli altri”. In MotoGP c’è Marquez, in SBK c’è Toprak, solo che qui i distacchi sono quasi da categorie diverse dell’EWC.  Vi invito ad andarli a scoprire. Se solo il turco non si lamentasse quelle rare volte che perde, sarebbe perfetto proprio come Marquez.

Di buono cosa c’è? Petrucci e Locatelli, che ci provano sempre, Bautista che non si arrende e non si capisce come si possa considerarlo finito anche quando fa le frittate, e i Lowes brothers, che danno un senso al casino lottando sempre come se venissero pagati a giornata.

La Superpole Race, umida, è spettacolare dal punto di vista delle scelte “tecniche”. Razgatlioglu sarebbe anche disposto ad arrivare secondo, per una volta, ma in 3-4 si impegnano del portare a casa la loro personale strategia surreale: montare le intermedie che sono le gomme di chi ce capisce ma che dovrebbero essere montate in condizioni ben più specifiche e particolari. Secondo me vengono usate così poco che non sono nemmeno le più fresche del lotto e, soprattutto, la condizione di oggi non è quella che le richiede. Il drop di Petrucci (che avrebbe potuto vincere) e degli altri che le hanno montate, la dicono tutta. OK che la SBK è ancora artigianale ma questi non sono più i tempi da scelte di questo tipo. Ci sono troppi dati per non leggerli e poi, chi insegue, dovrebbe fare la gara su chi sta andando forte. E invece no. Il risultato lo vedete sopra. Bulega non prende punti e saluta (spero di sbagliarmi) il campionato anche per queste cose qui. Un campionato che di domenica mattina vede in pista 4 combo di gare diverse, come al trofeo della salsiccia.

In gara2 torna tutto “normale”. Toprak torna ad infliggere distacchi da anni 70 e così fanno gli altri a scendere.
Alla fine non so che senso abbia vedere gente che gira 4 secondi più lenta e sempre gli stessi rifilare gli stessi distacchi agli stessi altri. Poi ci sono i soliti Petrucci, Locatelli, ditta Fratelli Lowes e Vierge con Bassani a sgomitare, unitamente a Bautista che, per quanto è costretto a rischiare, se non fa podio la infila in qualche muro.

Vorrei dirvi che è tutto ok, ma non lo è. La Superbike che guarda alla MotoGP, dovrebbe invece guardare alla vecchia stock.
Non si annullerebbe il gap fra i più bravi con i mezzi migliori e gli altri, ma almeno sarebbe premiata un po’ di più l’individualità, cosa che mi pare si stia cercando, senza trovarla. Se la superbike accettasse il suo ruolo, la cosa si potrebbe fare.

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